Da qualche tempo nei guardaroba femminili si è riaffermato l’Abito da Cocktail, quello che un tempo assumeva il ruolo principale dell’abito delle grandi occasioni. Preferisco pensare che questa novità sia in qualche modo il degno lascito dell’anno appena trascorso, sulle cui passerelle i riferimenti ai fasti del passato, dell’abito femminile, erano tutti presenti: gli anni ’40 con la perfezione della silhouette, i ’60 con grafiche e colori sgargianti, gli anni ’70 e le sue provocazioni, fino a giungere al minimalismo dei ’90. Dal giorno in cui Gabrielle Chanel presentò al mondo il suo semplice tubino nero, rivoluzionando il concetto di eleganza, l’abito negli anni ha narratto l’universo femminile. Si è accorciato, si è allungato, si è stretto intorno alla vita per poi gonfiarsi o scivolare fluido lungo i fianchi, e poi ancora, destrutturarsi completamente reinventandosi ogni volta. Per qualche tempo l’abito è stato messo da parte nei guardaroba di molte donne, a favore di capi più contemporanei e forse più adatti ad affrontare le sfide della vita frenetica del nuovo millennio. Ma infine eccolo di nuovo riconquistare la posizione che gli compete, sarebbe a dire quella dell’abito da riservare alle occasioni importanti. Ma qual’è il segreto di questo capo così speciale? Le donne lo considerano come un investimento necessario, adatto sia ad assecondare l’idea di una riscoperta femminilità, sia per soddisfare l’esigenza di possedere un capo raffinato. Ritrovare nel guardaroba l’abito buono e riconquistare il momento di godersi il cambio d’abito, per celebrare un momento un po’ speciale della giornata. Le donne contemporanee ambiscono a riappropriarsi di questi piccoli piaceri, ma sopratutto desiderano avere un po’ più di tempo da dedicare a se stesse. In questa cornice si inserisce l’ambizioso progetto sartoriale del giovane marchio italiano Moi et “Sid”, che ha l’intento di offrire alle donne più esigenti, non un semplice abito da Cocktail ma bensì una lussuosa sensazione, da indossare! Un abito come un bijoux, caratterizzato da una raffinata semplicità, che non ha bisogno di altro per essere indossato se non di se stesso: l’abito è già di per se un dettaglio unico e prezioso. Per la prima volta le donne, in completa controtendenza, non dovranno preoccuparsi di ricercare troppi accessori per completare il look, ma potrannno lasciare che l’abito rubi tutta la scena. Basteranno un paio di scarpe, gli orecchini di perla ed il gioco è fatto! Ogni donna desidera riscoprire un po’ di quel fascino parigino, quello delle dive d’altri tempi e sentirsi Audrey, per una volta, salvo poi prenderci gusto! Dietro il marchio Moi et “Sid”, si cela una giovane donna di buon gusto, Fabrizia Rossetti Carenzio, amante dell’arte e del bello espresso in tutte le sue forme. C’è molto dell’allure di Fabrizia in questa piccola collezione di abiti da Cocktail, sosfisticata, attuale e moderna.
Ne sono certa, questi abitini toglieranno il fiato a molte Audrey contemporanee.
Vi anticipo che la collezione di Abiti Moi et “Sid” verrà presentata al pubblico ed alla stampa a febbraio, durante la settimana della moda milanese.
Stay tuned!
Due bozzetti realizzati da Fabrizia