LA DONNA MODERNA

 

La Garonne di Arthur Foache, in mostra alla Reggia di Venaria fino a al 26 gennaio 2020

 

The new woman, sensuale, fatale e moderna.

E’ la nuova donna che nasce agli albori del ‘900 e che diviene soggetto anche dell’Art Nouveau.

Libera da nastri e corsetti, padrona del proprio corpo e del proprio destino finalmente può ottenere l’indipendenza e conquistare il mondo.

Ma è andata davvero così?

C’è un detto che circola negli ambienti professionali e infastidisce sopratutto i commentatori americani e che riguarda l’equazione abbigliamento – giudizio professionale femminile: look good, but not too good..

Uno dei tanti stereotipi al femminile che purtroppo serpeggia ancora in troppi ambiti professionali e in troppe società, caratterizzate da maschilismo e da scarse conoscenze, dall’ignoranza per dirla tutta.

Infatti le cose non stanno affatto così!

Da anni abbondano le ricerche che indagano sui legami esistenti tra aspetto fisico e reddito, sia per gli uomini, sia per le donne.

Nella società dell’apparenza la bellezza, è dimostrato da studi e statistiche economiche, aumenta introiti e status sociale.

La bellezza paga, a detta dell’economista americano Daniel Hamermesh e non è l’unico a pensarla così, e l’impatto è incredibilmente significativo.

Riguardo le donne, gli studi di Hamermesh hanno stabilito che le donne più attraenti, quelle che non sottovalutano l’importanza della bellezza in ambito professionale e investono tempo e denaro nella cura del proprio aspetto: abiti ed accessori di qualità,  trucco, parrucco, ecc.. guadagnano in media il 10% in più all’anno rispetto a quelle meno belle.

Si parla di “capitale erotico”, termine coniato dalla sociologica britannica Catherine Hakim che ha pubblicato numerosi saggi dedicati all’argomento.

Il capitale erotico è un mix tanto indefinibile quanto fondamentale di bellezza, sex appeal, capacità di presentarsi e doti relazionali: una miscela di attrattive fisiche e sociali che fa di alcune donne, ma anche di alcuni uomini, compagni e colleghi piacevoli, graditi generalmente a tutti i membri della società alla quale appartengono.

In pratica?

In pratica ci sono donne che “gli viene naturale” sprigionare grazia, fascino, buon gusto, hanno capacità relazionali, sanno farsi apprezzare e far sentire a proprio agio i propri interlocutori, ne sono consapevoli e sfruttano questa dote per raggiungere obiettivi personali e sopratutto professionali.

E poi ci sono quelle che devono lavorarci parecchio e sono pure tragicamente inconsapevoli.

Con le prime mi congratulo, alle altre dico di volgere lo sguardo alla propria immagine riflessa nello specchio e cominciare a riflettere sull’importanza di valorizzare se stesse, a partire dalla cura del proprio aspetto.

Se vi state ancora chiedendo se l’abito fa il monaco sappiate che nel mondo del lavoro l’abito fa assolutamente il monaco, e questo è un fatto serio ed importante che determina il proprio posizionante professionale.

Qualsiasi sia il proprio ambito professionale, più formale o più creativo, l’immagine dovrà essere sempre ricercata ed impeccabile.

E’ un modo di esprimere l’eccellenza del proprio settore di riferimento ed è una forma di rispetto nei confronti dei propri interlocutori, collaboratori e clienti, oltre ad essere anche un modo strategico per fare carriera e guadagnare di più.

Donne avvisate..