Dopo aver dedicato gli ultimi due post alle donne ed al talento “al femminile”, è giunto il momento di raccontarvi la storia di un talento maschile, un uomo che ha fatto dell’arte della gioielleria il suo più grande successo.
Quando si esplora il passato si riesce a proiettarsi inevitabilmente nel futuro e si può anche cogliere l’ispirazione utile a se stessi, attraverso l’osservazione dei successi e del lavoro altrui.
Infatti, avremmo molto a cui ispirarci osservando i successi e la vita di Fabrizio Granero, l’architetto dei gioielli, come mi piace definirlo.
Ciò che lui ha realizzato, il modo in cui ha creato e portato avanti il suo progetto professionale nel campo della gioielleria di alto profilo, è un ottimo esempio di come un giovane possa avere idee innovative, trovare il modo di realizzarle e fare la differenza, dedicandosi ad una pregiatissima nicchia di mercato.
Pinerolese di nascita, Fabrizio Granero oggi vive e lavora nella prestigiosa Gstaad in Svizzera, meta del jet set internazionale ed è noto come il gioielliere delle celebrities: la principessa Carolina di Monaco, Joan Collins, La famiglia Rossellini, sono solo alcuni tra i suoi più importanti clienti.
Ma sopratutto è noto come esempio di eccellenza e creatività del “Made in Italy” nel mondo.
Un successo che comincia a prendere forma a Valenza, seguendo un percorso formativo presso i migliori maestri orafi e prosegue con l’apertura della prima gioielleria, a soli 20anni, a Montecarlo in Avenue des Beaux Arts, divenendo in poco tempo un punto di riferimento per l’élitte internazionale.
La formazione, l’esperienza acquisita sopratutto all’estero viaggiando per l’Europa, l’audacia ed il coraggio di sperimentare e mettere appunto nuove e sempre più raffinate tecniche di costruzione del gioiello, in grado di fondere insieme l’aspetto più puramente pratico dell’indossare il gioiello e quello creativo ed originale del design curato in ogni dettaglio.
Fabrizio è giunto con la sua esperienza fino a mettere a punto e creare diversi modelli di lavorazione, in esclusiva per il gioielliere americano Harry Winston e per il parigino Chaumet.
Come si fa a realizzare un tale successo, mi chiedo?
Mettendosi in gioco e scoprendo nuovi modi di fare e di essere: saper fare qualcosa alla perfezione puntando all’eccellenza.
Fare la differenza!
Oggigiorno emergere è più complicato per un giovane creativo desideroso di affermarsi e forse per riuscire si dovrebbe tentare di scardinare lo spesso strato di conformismo ed omologazione, cercare uno spazio nel mondo e costruire il proprio personalissimo progetto “di nicchia” in cui credere.
E’ ciò che ha fatto Fabrizio Granero che oggi ha 56 anni e ciò amo raccontare in questo mio personalissimo spazio di nicchia ed è l’insegnamento più importante da cogliere dalla sua esperienza.
Ho pensato di porre una domanda a Fabrizio..
Quali consigli darebbe ai giovani creativi con un talento ed un’idea d’impresa da realizzare?
Un giorno hanno posto la stessa domanda a Jacques Brel, il cantautore e compositore belga che considero essere uno dei più interessanti nel panorama musicale del Novecento. Lui rispose che se un giovane deve partire dal Belgio per andare a New York, l’importante è che parta. La paura di sbagliare o di non riuscire è un freno; ciò che conta è credere in se stessi e attivarsi per fa succedere qualcosa.