MINIMAL QUASI PER CASO! Il lato modaiolo del regista torinese Marco Ponti.

Il regista torinese Marco Ponti. Foto di Federico Botta

 

Buongiorno Marco come stai? Stamattina mi sono alzata e ho pensato che oggi sarebbe stato il giorno in cui ti avrei chiesto, cortesemente, se ti andasse di farti intervistare per il mio Blog. Che ne dici? Parleremmo del tuo lato modaiolo. Hai un lato modaiolo, vero?

Posso mai dire di no a una proposta così garbata?

Così qualche giorno dopo incontro Marco Ponti.

Mi da appuntamento per un caffè in un posto che io non conoscevo, i Magazzini Oz.

Prima di tutto tiene a raccontarmi del progetto Casa Oz, che da vita ad una meravigliosa realtà fatta di persone che credono in una solidarietà concreta, alla quale lui partecipa con entusiasmo e di cui mi riservo di parlarvi in seguito.

Arriva in nostro caffè e nel frattempo lui mi ha già raccontato un po’ di cose interessanti, di come fino agli anni 60’ nelle troupe cinematografiche tutti avevano un aspetto molto curato: giacche, camicie, una bella figura nel più tradizionale Italian Style, come fosse una divisa d’ordinanza.

Oggi tocca essere molto pratici, i tempi necessari per le riprese di un film si sono decisamente ridotti, 6, 7 settimane al massimo e sono serrati.

Sai cosa sostiene Steven Spielberg? Che il valore di un buon regista sta tutto nelle scarpe comode! Dopo aver trascorso un’intera giornata di riprese con ai piedi un paio di Converse, che evidentemente non erano adatte per come sono fatto io… mi sono reso conto di come Spielberg avesse ragione. Così adesso ho un piccolo rito: ogni volta che inizio le riprese di un nuovo film, acquisto un nuovo paio di scarpe, in genere si tratta di sneakers, comode, che indosso fino al giorno dell’ultimo ciak.

Stile, se devo definire il mio stile direi  piuttosto minimal, spontaneo e riflessivo. Faccio shopping volentieri, mi piace scegliere con cura cose di valore che hanno una storia da raccontare come, ad esempio, gli occhiali da sole della Persol modello 714. Si tratta di un modello ideato qui a Torino e creato per i tranvieri, per agevolarne la visibilità durante la guida del tram. Ecco ciò che intendo quando mi riferisco alla ricerca di oggetti di valore!

Guardaroba, esiguo, il mio armadio contiene davvero poche cose, non amo accumulare roba e quando acquisto un capo che mi piace vado avanti ad utilizzarlo. A volte, quando intercetto un capo che fa al caso mio, ne compro più di un pezzo. Posseggo 1 paio di jeans, 1 paio di sneaker, circa 6 o  7 camicie, una fatta fare su misura, 2 abiti, forse 5 paia di pantaloni, mi piacciono molto i Pantaloni Torino. Ho molte t-shirt, forse troppe perché poi alla fine le metto poco, 3 polo Lacoste e, quando fa freddo, non rinuncio mai al mio dolcevita. Ho un po’ di cose di Gap, di H&M, di Italia Independent. Poi per fortuna gli stilisti Dolce e Gabbana mi regalano i loro abiti che indosso quando devo presenziare ad un evento importante.

Accessori, il fedele modello di occhiali Persol 714 che continuo ad acquistare ogni volta che li dimentico da qualche parte, a volte mi capita di lasciarli in giro. Ho un orologio Longines degli anni sessanta regalo di mio padre a cui tengo e anche due amatissimi Casio, entrambi regali di amici: uno me l’ha regalato sul set del film TV Ti amo troppo per dirtelo il musicista (L’Orage) Alberto Visconti, l’altro il mio collega regista Andrea Jublin. D’inverno indosso un modello particolare di polacchini molto utilizzati dalle troupe cinematografiche, del marchio Blundstone, un classico che produce scarpe dal 1830. Ho sempre con me il mio libretto per gli appunti (un’agenda tedesca) e le matite Palomino Blackwing che acquisto su Amazon e poi personalizzo aggiungendoci un cappuccio/temperino Faber Castell. Come dicevo, mi piace scegliere le cose che più mi corrispondono.

Approfitto per chiedere a Marco cosa ne pensa dello stile dei torinesi.

Onestamente non saprei, non è che ci penso troppo, ma così d’istinto mi sembra un po’ poco vario, vedo molta gente vestita uguale e spesso c’è un po’ troppa accondiscendenza versa la moda del momento… sembra un po’ come andare in una gelateria e avere a disposizione solo 2 gusti tra i quali scegliere. Invece mi piace molto lo stile di Lapo Elkann, è un imprenditore di classe e un ragazzo simpatico che mostra di avere una sua personalità. Soprattutto sa quello che gli va e non quello che va!

Marco è in procinto di partire per la Puglia, si recherà nella stupenda Polignano a Mare per iniziare le riprese di un film molto atteso.

La sceneggiatura è tratta dal successo letterario dello scrittore torinese Luca Bianchini, Io che amo solo te.

Adesso sarà stupenda la Puglia, il sole, il mare, inizia una stagione bellissima.

Ogni anno quando ritorno al sud, arrivando dalla A14 mi colpisce sempre la solita cosa: la luce limpida dell’orizzonte.

Al sud è tutta un’altra luce.

Auguro a Marco un felice soggiorno in Puglia e in bocca al lupo per le riprese del nuovo film.

Non posso fare a meno di chiedermi: chissà che scarpe sceglierà questa volta!