COLLEZIONISTI PER UN GIORNO. L’altra arte a Bruxelles!

Di Daniele Salaris

Torno a scrivere di Bruxelles per un’occasione speciale, il vernissage di Sandro Giordano in arte remmidemmi alla galleria Art22 di Place du Jeu de Balle 56b.

“Ero in bici verso casa e mentre pedalavo mangiavo una barretta proteica. Non ho visto una buca e sono volato rovinosamente a terra. Nei pochi attimi della caduta l’istinto è stato quello di proteggere la barretta e ancora oggi non ho pienamente recuperato la mobilità del polso che la reggeva. Perché il nostro inconscio sembra dare più importanza agli oggetti di cui ci circondiamo che a noi stessi?”

Da qui nasce il bellissimo progetto IN EXTREMIS (bodies with no regret) che in poco più di un anno ha fatto il giro del mondo: 49.200 followers su Instagram, esposizioni in tantissime gallerie europee, un contratto con una galleria di New York e una collaborazione con la Nikon per la serie di fotografie ispirate a Cappuccetto Rosso.

foto 1 - RED RIDING HOOD chapter III - project with NIKON to promote D5500

RED RIDING HOOD

 

foto 2 - HONKY TONK WOMAN __model__sara carenzi

HONKI TONK WOMAN

 

foto 3 __SAFARI MAGARI __model__lorenzo balducci

SAFARI MAGARI

 

Quando è passato da Bruxelles per l’Affordable Art Fair (il circuito di fiere d’arte dove il prezzo delle opere esposte è inferiore ai 5000 euro) con lui ho incontrato i suoi galleristi, Didier Brouwers e Eric de Ville e ne ho approfittato per farmi raccontare qualcosa di più sul loro lavoro.

Vi è mai capitato di entrare in una galleria d’arte per “dare un’occhiata” (come diciamo alla commessa che ci accoglie in un qualsiasi negozio dove sappiamo che difficilmente potremo permetterci di acquistare qualcosa)? A me no. Se entro in una galleria è solo in occasione di un vernissage, dove nella mischia mi è permesso di ammirare le opere esposte senza che qualcuno si avvicini di soppiatto domandandomi “desidera” provocandomi i sudori freddi.

Oltre al magnifico museo Magritte, alle tele fiamminghe della galleria civica del Royal Museum of Fine Arts (dove è in corso ancora per pochi giorni la più grande retrospettiva su Chagall mai realizzata), c’è dell’altro.

A Bruxelles e nei dintorni è possibile trovare una galleria d’arte quasi ad ogni angolo. Le gallerie sono “socializzate” e si possono ammirare in scioltezza degli autoritratti di Warhol o una scultura di Cattelan nonostante siano, diciamo così, fuori budget.

Gallerie come la Wiels ad esempio, sono quotidianamente invase da visitatori (acquirenti e non) attratti dai bellissimi manifesti delle esposizioni temporanee affissi in giro per la città, al pari di un museo pubblico.

Allora, come per il vintage la domanda sorge spontanea: perché si ha l’impressione che i Bruxellesi frequentino i ritrovi dell’arte moderna e contemporanea con la stessa disinvoltura con cui io vado all’Ikea?

Secondo Didier la passione dei belgi per le avanguardie artistiche ha radici lontane. Pensa ad esempio – mi dice – ai pittori fiamminghi del Quattrocento: per lo stile e i soggetti raffigurati hanno rappresentato una rottura totale rispetto al loro tempo.

“Eppure – sostiene Didier – a Bruxelles tutto è possibile. Ancora oggi è facile e relativamente economico aprire un negozio e mettersi alla prova, è la città migliore per testare qualcosa. Allo stesso tempo è difficile avere l’idea giusta”.

foto 4 - facade art22 copyright Oleg Dou

ART22

 

foto 5 copyright Jess Riva Cooper and Marie Cecile Thijs

JESS RIVA COOPER AND MARIE CECILE

Qual è la tua idea?

Il mestiere del gallerista non si studia, lo si impara strada facendo. Il mio primo lavoro è stato come direttore della galleria Vedovi che tratta solo opere di artisti inarrivabili (e defunti) come Picasso o Fontana. Un incarico sicuramente notevole, ma per ovvie ragioni veniva a mancare il legame tra l’artista e il gallerista.
Art22 nasce per difendere i giovani artisti emergenti. Gli artisti che decidiamo di rappresentare sono persone che in qualche modo amiamo, le opere selezionate sono “scelte di cuore” e siamo i loro primi collezionisti.
Questo criterio ha l’inevitabile conseguenza di portarci in troppe direzioni, non c’è un fil rouge, ma solo così riusciamo a essere a fianco dell’artista all’inizio della sua carriera. 
Nel 2006 inaugurammo con una personale dell’allora sconosciuto JonOne. Fu un enorme successo e oggi le sue opere si aggirano intorno ai 9000 euro.

Alla Art22 le foto del nostro Sandro sono in vendita a 700€ l’una, le opere degli altri artisti vanno dai 250€ fino a 10000€.

In effetti, da queste parti è possibile sentirsi collezionisti d’arte per un giorno.

 

foto 6 Oleg Dou

OLEG DOU

 

 

Daniele ha 33 anni, vive tra Torino e Bruxelles. Ha diretto documentari, ha lavorato come reporter e si è occupato di retail per alcune delle maggiori aziende italiane. Nel 2013 ha fondato Videostille, il collettivo che produce strumenti piccoli e flessibili per promuovere idee di qualità.