DI COME L’ARTE MIGLIORA LA VITA!

Foto d’archivio

Amo l’arte anche se non sono esattamente un’esperta.

Tuttavia, sono convinta che in qualche modo l’arte abbia il potere di migliorare le nostre vite, perché ci insegna, in un modo assolutamente personale ed introspettivo, ad amare la vita.

Perciò per me vale l’assioma: ama l’arte e amerai la tua vita!

Questa settimana desidero parlarvi di arte e raccontarvi del progetto multidisciplinare The Others 2015, manifestazione torinese dedicata alla creatività emergente italiana ed internazionale.

Il progetto The Orhers quest’anno è giunto alla quinta edizione all’insegna di un claim davvero energico, “Stay Gold”, tratto da una poesia dello scrittore americano Robert Frost, che invita con questo monito a rimanere fedeli a se stessi, alla propria libertà creativa e all’integrità intellettuale.

Rimanere fedeli a se stessi, essere liberi di esprimere la propria creatività e mantenersi onesti ed integri intellettualmente, sono tutti atteggiamenti proattivi in grado di innescare il cambiamento sociale che tutti stiamo attendendo.

Si parla tanto di superare la crisi, le incertezze per l’avvenire e con ciò si intende sopratutto, riuscire a dare il proprio contributo personale per liberare le energie creative necessarie ad innescare un cambiamento sociale che sia prima di tutto culturale.

Ben vengano progetti come The Others in grado di connettere persone a livello internazionale e di sperimentare le contaminazioni dei generi e dei mezzi espressivi in più ambiti culturali: suono, video e performance.

Dietro The Others ci sono due donne, Olga Gambari e Roberta Pagani, eredi della precedente direzione artistica del progetto creato da Paola Rampini e Roberto Casiraghi, storici fondatori di importanti fiere tra cui Artissima.

The Others contiene nel suo nome la sua stessa identità, non elitaria ma inclusiva e comprende tutto ciò che può essere ritenuto fuori da generi, categorie e definizioni. The Others contiene tutto il resto. Quindi The Others siamo noi! E’ questo lo spirito e il cuore con il quale si lavora: creare un network di progetti che siano liberi e di ricerca, che mescolino ambiti e linguaggi. La fiera in realtà è una grande mostra collettiva composta da oltre 60 mostre, infatti il concetto di fiera tradizionale lascia il posto alla progettualità, alla cura e all’allestimento. Attorno a questo nucleo pulsante si articola la sezione video, musica e performance. Tutto l’insieme crea una piattaforma in cui il pubblico, sopratutto le persone semplicemente curiose che si approcciano all’arte, partecipano, osservano, sentono, assistono ad un evento magari mangiando qualcosa e poi ritornano e vedere le altre mostre disseminate sugli altri piani. L’idea è proprio quella che l’arte accoglie ed è luogo condiviso e aperto, fa star bene e parla con chiunque. Noi crediamo che l’arte sia uno strumento “non accessorio” per la vita delle singole persone e della collettività. Ma l’arte necessità di lavoro, cura: bisogna ascoltarla e porle grande attenzione!        

L’arte fa star bene e parla con chiunque, ci spiega Olga Gambari e così facendo ci mostra come sia in grado di assecondare la continua ricerca umana di amore e bellezza.

Chiedo ad Olga cosa c’è di femminile in The Others, curiosa di scoprire se due donne alla guida di una manifestazione così creativa, possano apportare, in qualche modo, un contributo tipico della loro indole.

Di femminile, forse, c’è l’attenzione e la cura a questo progetto che è come una pianta che sta crescendo in tutte le direzioni.

La novità di questa edizione si chiama EXIHIBIT, per la prima volta un nuovo formato, quello della grande mostra che inaugura mercoledì 4 novembre alle 21.00 presso gli spazzi dell’Ex Borsa Valori in piazzale Valdo Fusi a Torino.

The Others esce dalla sua storica sede, cambia forma e diviene una manifestazione multiforme oltre ad essere multiculturale.

 

Olga Gambari

 

The Others dal 5 all’ 8 Novembre 2015  presso l’ex carcere Le Nuove in Via Paolo Borsellino 3, Torino.