LA REMISE EN FORME DEL GUARDAROBA: crearsi uno stile di vita sostenibile e personale a partire dai vestiti!

Foto tratta dall’archivio personale

Ci vuole tempo per mettere insieme un guardaroba e costruirsi uno stile personale.

E’ un percorso che dura anni e molto tempo viene impiegato per imparare l’arte di far buon uso dei pezzi che già possedete, i vostri fondi buoni, quei capi che per qualche motivo non riuscite a sfruttare al massimo, da provare, spostare, riposizionare, ripensare per creare nuovi look.

Usare i capi che già possedete richiede abilità, ingegnosità e praticità e sapere come darvi uno stile ed essere creative con i vostri vestiti è molto più importante che averne tanti.

Avere a disposizione il capo giusto da indossare in ogni occasione semplifica la vita e migliora la fiducia in se stessi.

Da dove cominciare?

Una cosa fondamentale che ho imparato col tempo e che ho avuto modo di sperimentare direttamente su me stessa, è che la smania di vestirsi trendy e il desiderio di essere sempre vestite bene, in sintonia con la propria visione personale, sono due cose del tutto differenti e spesso in contraddizione.

Credo che conosciate bene la differenza esistente tra “vestirsi trendy” e “vestirsi bene”.

Chi siamo senza qualcosa di nuovo e di trendy da acquistare frequentemente?

Sono certa che la maggior parte di voi lettrici non riesce a non pensare di potersi vestire senza dover necessariamente entrare in un negozio per acquistare qualcosa di nuovo da indossare..

Certo, ognuna di voi ha un rapporto diverso con lo shopping ma se acquisiste una maggiore consapevolezza riguardo i risvolti del sistema moda e come funziona la produzione dei trend, sono certa che sentireste il desiderio di ripensare completamente il vostro guardaroba.

I trend sono determinati dall’industria della moda, creati e distrutti ad arte, arbitrariamente, solo per fare soldi.

Viviamo sopraffatti dal modello di produzione “usa e getta” dove la velocità dei trend e di conseguenza la produzione continua di nuovi capi da acquistare si succedono costantemente.

Sappiate che quando acquistate abbigliamento economico prodotto velocemente, tipico modus di produzione della fast fashion, state acquistando cose prodotte nelle fabbriche più pericolose e con i peggiori standard esistenti.

“Com’è possibile che un indumento costi come un panino? Come può un prodotto che deve essere seminato, cresciuto, raccolto, setacciato, filato, tagliato e cucito, lavorato, stampato, etichettato, impacchettato e trasportato costare un paio di euro? E’ impossibile”, scrive Li Edelkoort, la più accreditata studiosa di tendenze avvenire nel suo Manifesto Anti-fashion, di cui vi ho già parlato numerose volte.       

Tuttavia, non fare shopping non è certo la soluzione.

Personalmente sono convinta che il cambiamento cominci proprio da un vestito, dalle scelte quotidiane e dal bisogno di ricreare un legame sano e duraturo con i vestiti.

Acquisire consapevolezza è importante ma il passo successivo è quello di rivoluzionare concretamente il proprio stile di vita, cercando soluzioni alternative allo shopping frequente di fast fashion e allo spreco.

Quali soluzioni adottare?

Un recente studio di cui ho letto ha stabilito che attualmente nei guardaroba degli americani giacciono inutilizzati vestiti per un valore complessivo di ben 8 miliardi di dollari.

Riguardo l’Italia i dati di cui disponiamo mostrano che ogni anno un italiano scarta dal suo guardaroba circa 16 kg di abiti, oltre a 2 kg di tessili da arredo, che costituiscono una montagna di circa 110 mila tonnellate.

Si tratta di un’enorme quantità di roba che innesca un intricato processo di smaltimento e riutilizzo.

Si scarta sopratutto per far spazio alle nuove collezioni della fast fashion: abiti e accessori che settimanalmente andranno a riassortire i mega store ormai presenti in tutte le più importanti città del pianeta.

Le soluzioni sono semplici nell’idea di base ma complesse da mettere in atto perché prevedono una sorta di rieducazione nell’approcciare la moda, a partire dal modo in cui fate shopping e gestite il contenuto del vostro guardaroba.

Vi lascio con i 5 principi cardine del movimento per la frugalità diffuso nelle università americane e pubblicato nel giugno 2012 su USA Today Collage, si tratta di una serie di indicazioni che apprezzo molto, su cui riflettere e da mettere in atto per fare ordine dentro e fuori dal guardaroba..

  1. vecchio è nuovo
  2. mescolare è meglio che coordinare
  3. scambiare batte comprare
  4. le cose migliori delle vita sono gratis (o incredibilmente economiche)
  5. la responsabilità sociale è il nuovo must